Nome dell’evento: Gioventù Sospesa
Data: 28 febbraio ore 15
Luogo: Maschio Angioino – Sala dei Baroni
La situazione negli istituti penitenziari minorili è drammatica in quanto le pene detentive quasi mai svolgono il loro ruolo costituzionalmente assegnato e cioè di riabilitazione, rieducazione e reinserimento, bensì quello punitivo di vendetta sociale e rivalsa.
Questa situazione ormai atavica ha un effetto controproducente.
I minori detenuti a fine pena sono quasi sempre uguali a quando sono entrati in carcere se non addirittura peggiorati nelle loro caratteristiche di adattamento alla società civile.
La società contemporanea è permeata di una diseducazione di base della funzione della pena. Pertanto la politica in primis e poi tutto il sistema carcerario alimentano questo clima ritorsivo nei confronti di chi nella vita ha sbagliato.
Da sempre la questione viene affrontata e discussa e dibattuta fra addetti ai lavori come avvocati, magistrati, direttori di carcere, giuristi, professori universitari del ramo giurisprudenziale, associazioni del settore.
Il nostro studio penalistico MGS è convinto invece che sia necessario divulgare nella società un’idea diversa, quella cioè costituzionale, di pena. Questo sul lungo periodo metterebbe in circolo, nella società, negli ambienti anche distanti dal settore, nei cittadini, negli elettori un’idea sana e funzionale di pena.
Per farlo c’è bisogno di spostare il dibattito all’esterno delle sedi canoniche e soprattutto coinvolgere la società civile tramite figure mediaticamente rilevanti che possano richiamare l’attenzione e suscitare coinvolgimento e partecipazione.
A Napoli esiste “Il Caffè Sospeso” cioè una consuetudine comunitaria, un’adozione sociale anonima e disinteressata dei bisogni di chi non ce la fa. Ci auguriamo che anche per la “Gioventù”, che è un periodo così delicato della vita di ognuno, la società si faccia carico di dare sostegno a chi ha incontrato degli ostacoli durante il suo percorso di crescita.