L’ergastolo ostativo

Venerdì scorso, con l’associazione Nessuno Tocchi Caino, ho fatto visita alla casa circondariale di Secondigliano. Ho incontrato dei detenuti sotto ergastolo ostativo. Questa esperienza mi ha fatto maturare ancora una volta la mia convinzione dell’inadeguatezza di questa misura.

È inadeguata: alla funzione costituzionalmente riconosciuta, alla condizione civile superiore di uno Stato, alla riabilitazione, al reinserimento, alla visione fondamentale del carcere e della pena come strumento di guarigione da un carattere criminale.

Un ergastolano mi ha detto: “Avvocata, qualche giorno fa sono uscito per qualche ora grazie a un permesso. Sono rientrato in carcere in anticipo perché ho avvertito difficoltà, ho sofferto di vertigini, la libertà mi ha messo a disagio. Io ho 64 anni e sono qui da quando ne avevo 28. All’epoca ero un’altra persona, completamente diversa da ora.

Io sto pagando per uno sbaglio di una persona che non sono più.” Tre ergastolani ostativi avevano la fede al dito. Ho pensato alle loro famiglie che vivono ogni giorno la certezza di non rivederli mai più. Ho pensato al loro amore platonico, remoto, non vissuto. Ho pensato anche alle vittime di quelle persone. E mi sono chiesta: ma quanto stanno beneficiando degli ergastoli ostativi dei colpevoli? Per niente, io credo. Nessuno avrà indietro un figlio ammazzato se l’assassino verrà messo in galera vita natural durante. Forse però sapere che la pena inflitta sia veramente rieducativa, beh quella sicuramente può essere chiamata a buon diritto “Giustizia”. La rivalsa, la vendetta, la logica della faida e della rappresaglia non servono a nessuno.

L’ergastolo ostativo deve essere abolito. Noi abbiamo il dovere di preparare e sviluppare una coscienza diversa della pena. Dobbiamo comunicare alla società in maniera efficace che un criminale va rieducato, riabilitato e quando accade l’ergastolo deve cessare. Lo Stato non può essere il soggetto che esegue per conto della vittima “il regolamento di conti”.

Quella è la legge dei criminali mentre il nostro deve essere uno Stato Civile e di Diritto. Questo significa essere comunità altrimenti siamo solo un sommatoria di persone. #ergastoloostativo

La consulta e i permessi per l’ergastolo ostativo

Il 25 ottobre scorso la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale il non concedere permessi anche ai mafiosi all’ergastolo ostativo.

Da avvocato penalista sono d’accordo. Come ci dicono i rapporti del Viminale, l’Italia è un Paese dove il crimine è in calo costante e dove la pena è intesa come un modo per rieducare chi ha commesso un crimine.

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