
C’è un grande errore che un cittadino può commettere: farsi strenuo promotore dell’abolizione di una sua tutela fondamentale.
È ciò che sta accedendo e vi spiego perché.
All’interno dei tribunali quasi tre quarti degli imputati non viene giudicato colpevole. Tutto ciò al netto degli errori giudiziari che peggiorano la situazione. Una percentuale inquietante. Significa che esiste un numero molto alto di cittadini che viene processato ma fondamentalmente è estraneo ai fatti o comunque non ha responsabilità.
Possiamo quindi affermare che se un cittadino entra in tribunale come imputato con ogni probabilità non sarebbe dovuto entrarci. Procedendo per logica, se tu, sì proprio tu, ti dovessi trovare ad essere imputato in un processo quasi certamente saresti un innocente.
Del resto l’errore umano è insito in ogni lavoro, figurarsi in quello delicatissimo della magistratura di giudicare la vita e le azioni altrui. Tuttavia un processo penale e civile resta solitamente un calvario, specialmente per coloro che non possono permettersi grandi studi legali alle proprie spalle. I legislatori che hanno previsto l’istituto della prescrizione conoscevano bene tutto questo quadro. Pertanto al potere strabordante dello Stato, i legislatori avevano previsto un argine, un limite, qualcosa che a un certo punto dicesse: STOP.
Qualcosa che proteggesse il cittadino dalla burocrazia quando questa è fonte di limitazione della propria libertà, della propria reputazione, delle proprie relazioni e spesso di una vita intera.
Ora accade che i mezzi di informazione ci parlano quotidianamente solo di una parte di questo scenario. Ossia di tutte quelle volte in cui un delinquente riesce a sfruttare la prescrizione per poter evitare una condanna.
Nonostante ciò, c’è solo una cosa da non fare: abolire una tutela dei cittadini per far fronte alla lungaggine dei processi. Perché abolire la prescrizione significa far pagare ancora una volta al cittadino una inefficienza della classe politica che non riesce (o forse non vuole) predisporre le condizioni giuste per poter rendere la giustizia più efficiente.
Con la riforma invece la prescrizione è pressoché abolita. Molti cittadini esultano ma si sbagliano perdutamente. Il risultato sarà che qualche delinquente non potrà usare questo mezzo per evitare la galera, ma anche che milioni di cittadini vedranno venire meno uno dei pochi mezzi di difesa nelle occasioni in cui diventano vittime giudiziarie dello stato.
L’abolizione della prescrizione, in fondo, è come l’abolizione della corsia di emergenza dove in tanti si fermano perché in difficoltà o in pericolo, solo perché qualcuno la usa fraudolentemente per fare dei sorpassi vietati.
Due sbagli non producono una soluzione e ci auguriamo che al più presto il governo ponga rimedio a questo enorme cortocircuito.