Le sentenze preconfezionate sono la negazione totale dello Stato di Diritto.

Ciò che è accaduto il 19 maggio 2021 presso la Corte d’Appello di Napoli è di una gravità inaudita. Lo è per i cittadini, per l’avvocatura, per la magistratura e per lo Stato e la sua credibilità. Fino ad ora ho ritenuto di attendere prima di scrivere questa riflessione. Ho atteso per esprimere il mio pensiero perché ho rispetto degli organi e delle organizzazioni alle quali appartengo. Ora che le camere penali del distretto di Corte d’Appello si sono espresse, è doveroso che un avvocato come me dica cosa pensa della gravissima vicenda che si è consumata.

Il fatto in sintesi: l’avvocato Gerardo Mariano Rocco di Torrepadula chiede al cancelliere, prima dell’udienza fissata dinanzi al collegio della quarta sezione della Corte d’Appello di Napoli, di prendere visione del fascicolo processuale. All’interno del fascicolo l’avvocato rinviene un sotto-fascicolo dove giace la sentenza già scritta. Sì, avete letto bene. Insomma negando il contraddittorio e senza ascoltare le ragioni degli imputati il relatore aveva redatto la sentenza. 

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