Si parla tanto di discriminazioni. Si può discriminare per razza, orientamento sessuale, religione, etnia. Eppure,ad attenta analisi, le discriminazioni hanno una matrice comune. Se hai un colore della pelle differente, se sei gay, se appartieni ad un’altra religione diversa da quella dominante ma, attenzione, al contempo hai un conto in banca considerevole, allora è molto difficile che subirai una discriminazione.
Se sei uno sceicco che gira in limousine non sarai mai considerato un pericolo per le strade del tuo paese solo perché sei islamico.
Se sei gay ma di lavoro fai lo stilista di grido e la tua faccia è sui giornali allora sarai stimato e ammirato.
Se hai la pelle nera ma sei un rapper famoso americano è veramente difficile che subirai una discriminazione per il tuo colore.
Questa considerazione proviene dall’esperienza quotidiana che ognuno di noi, qualunque sia la nostra identità politica o il quadro di valori di riferimento, riconosce come concreta e veritiera.
Quindi la conclusione è solo una: la classe sociale, il reddito, la condizione economica sono gli unici elementi reali di discriminazione.
Non a caso sui social la stragrande maggioranza dei contenuti che la gente pubblica ha una funzione ben precisa: NON APPARIRE POVERI!
Anche i personaggi pubblici, quelli in vista, non hanno il terrore di apparire disonesti, corrotti, scorretti, sleali, cafoni, stupidi. No, il terrore generalizzato è invece quello di passare per poveri.
E per apparire ricchi si è pronti a tutto. Viviamo in una società che quasi mai premia economicamente il merito, il valore, la competenza. Ne deriva che se sei povero difficilmente dipende da te. Questa discriminazione sulla condizione reddituale sta rendendo tossica la nostra società, ci sta imbarbarendo. Ci sta rendendo fasulli nel nostro essere comunità. Dovremmo ricominciare a guardare alle persone per quello che sono e non per quello che sembrano e soprattutto al di là delle condizioni sociali ed economiche che le contraddistinguono, perché gli uomini e le donne quasi sempre sono molto diversi dalla loro dichiarazione dei redditi.